lunedì 21 maggio 2012

Lucio e' tornato e in poche ore abbiamo ripreso la nostra solita vita , allietata da racconti italiani ascoltati davanti a salame, mortadella e grana padano . Mi sono bastati pochi anni fuori dall'Italia per scoprire quanto le mie radici siano piantate nei sapori della mia terra d'origine , una fetta di salame all'aglio mi commuove prima , durante e dopo averla mangiata. Non solo i sapori , anche le pietre, le strade ,le esse sibilanti , la nebbia ; ho pianto quando ho visto le immagini del "mio Castello" ferito dal terremoto. Ageni si e' stupita , mi ha detto " ma e' solo una casa" e non sono riuscita a spiegarle che non e' solo una casa, e' un pezzo della mia storia , di quella dei miei genitori , dei miei nonni, indietro sino a perdere il conto . Il Castello dei sogni da bambina tra cavalieri medioevali e la certezza che in tutte le citta' ci fosse un castello nell'acqua, il Castello dalle sale affrescate , coi ponti levatoi ,che non ho mai visto sollevati , le prigioni, con la storia truce di amanti uccisi , il cortile, scorciatoia per far prima ad arrivare in piazza e quel fossato , un po' cloaca ,un po' laghetto in miniatura . Il Castello ferito come la mia citta'.

giovedì 10 maggio 2012

Si avvicina il giorno del ritorno a casa di Lucio, Mage tutti i giorni chiede quando tornera', Viki tenta di leccare lo schermo quando comunichiamo via Skype, Ageni guarda il calendario e non dice nulla ,baba Lucio ci manca. Tra poco il verde della campagna sara' un ricordo , tra poco una polvere impalpabile penetrera' ovunque , tra poco arriveranno i primi turisti con pantaloni multitasche , cappello da safari o con pantaloncini troppo corti e troppo stretti. Siamo in questa casa da maggio 2007, cinque anni intensi , bellissimi, faticosi, incredibili; cinque anni : un lustro, come mi hanno insegnato in un lontano anno scolastico quando il tempo si misurava con l'orologio a lancette e la comunicazione avveniva guardandosi o scrivendo lettere su carta colorata. Un lustro senza lustro. Nella foto VICTORIA detta Viki

giovedì 3 maggio 2012

MEI MOSI ( primo maggio)

Ed e' gia' giovedi. Per il primo maggio ho regalato a tutte le donne che lavorano nella nyumba ali una giornata di svago in citta'e Ageni e' andata con loro: sono arrivate elegantissime , felici, con i gemelli di Zula equamente distribuiti e sono tornate, ridendo e spingendo la carrozzina di Ageni che sprizzava serenita' . Io ho trascorso una bella giornata con Fulvio e Piero ( comunita' di Sant'Egidio http://www.santegidio.org/,) Katrin e Rita (associazione Missione Ithanga http://www.forithanga.org ), David(volontario dell'associazione Furaha (http://www.furaha.it/). Pranzo in veranda , caffe' e chiacchiere che mi hanno sollevata dalla solitudine di questo periodo. E' sempre una sorpresa per me scoprirmi in sintonia , quella vera, con persone che vedo, se va bene, una volta all'anno , e' una sensazione frizzante sentirsi capiti senza parlare e non aver paura di mostrarsi per quello che si e'. Le donne , tornate dalla festa in citta' ci hanno regalato canti e balli . E' stato un bel PRIMO MAGGIO ,senza manifestazioni, senza discorsi ma con la certezza che Lavoro sia una nobile parola .