lunedì 21 maggio 2012

Lucio e' tornato e in poche ore abbiamo ripreso la nostra solita vita , allietata da racconti italiani ascoltati davanti a salame, mortadella e grana padano . Mi sono bastati pochi anni fuori dall'Italia per scoprire quanto le mie radici siano piantate nei sapori della mia terra d'origine , una fetta di salame all'aglio mi commuove prima , durante e dopo averla mangiata. Non solo i sapori , anche le pietre, le strade ,le esse sibilanti , la nebbia ; ho pianto quando ho visto le immagini del "mio Castello" ferito dal terremoto. Ageni si e' stupita , mi ha detto " ma e' solo una casa" e non sono riuscita a spiegarle che non e' solo una casa, e' un pezzo della mia storia , di quella dei miei genitori , dei miei nonni, indietro sino a perdere il conto . Il Castello dei sogni da bambina tra cavalieri medioevali e la certezza che in tutte le citta' ci fosse un castello nell'acqua, il Castello dalle sale affrescate , coi ponti levatoi ,che non ho mai visto sollevati , le prigioni, con la storia truce di amanti uccisi , il cortile, scorciatoia per far prima ad arrivare in piazza e quel fossato , un po' cloaca ,un po' laghetto in miniatura . Il Castello ferito come la mia citta'.

2 commenti:

laura ha detto...

purtroppo non c'è solo il castello lesionato ma interi paesi, la gente è spaventata e ancora adesso (23 Maggio) dorme nei campi di accoglienza o in macchina in attesa della scossa successiva-

fosco ha detto...

Oggi ore 23,45 altra scossa , ormai ci si sta' facento l'abitudine. Sempre che non arrivi come quella di sabato.Per intanto nei paesi piu' colpiti hanno voglia di iniziare a lavorare, si spera che arrivi l'imput da chi di dovere e non si perda troppo tempo in pratiche burocratiche. Cio' che mi ha fatto comunque pensare e' stata un'intervista di un'assessore del Comune di S. Agostino che era preoccupato per il salvataggio del lampadario regalato al Comune da Italo Balbo, considerando che l'edificio e' da demolire.