martedì 29 novembre 2011

il villaggio di Joeli

Sono andata assieme ad un funzionario dei servizi sociali , mia croce senza delizia , a parlare col padre di Joeli , scopo del viaggio era controllare se le affermazioni della madre erano veritiere .
Chilometri di strada sterrata , polvere e come sempre paesaggi grandiosi senza presenza umana , continue telefonate al padre che ci guidava tra sentieri solo intuibili " vedo l'auto..." ed era a chilometri di distanza , probabilmente tutti gli abitanti dei tre villaggi attraversati ora sanno chi siamo e perche' eravamo in viaggio .
La " casa" di Joeli e' di fango , noi siamo stati nella cucina con le tre pietre per terra e abbiamo ascoltato il racconto del padre , l'odissea per trovare chi puo' aiutare il figlio ad andare a scuola , l'elenco dei morti in famiglia . Durante questi incontri io di solito mi sento strana e provo mille sensazioni indescrivibili , prevale su tutte l'empatia per chi ogni giorno deve conquistarsi la vita e il desiderio di ribaltare il mondo , facendo cadere i ricchi e i potenti e innalzando quelli che non esistono per nessuno , nemmeno per l'anagrafe del villaggio .

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